A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 24 maggio 2013

Quota *** 60601 ***

Leggere al computer è più facile. Grazie a software d’ingrandimento e lettore di sintesi vocale

Corriere di Bologna del 23-05-2013

BOLOGNA. Le innovazioni tecnologiche più efficaci sono quelle che migliorano la vita di chi le utilizza. Lo sanno bene gli ingegneri informatici di Anastasis, l’azienda bolognese che da 28 anni progetta e costruisce soluzioni digitali per le persone con disabilità. Anastasis, che è leader in Italia nel campo dei software per la dislessia, ha recentemente lanciato il programma Personal Viewer che facilita la lettura dei testi sullo schermo del computer per ipovedenti e persone anziane. Grazie a un software d’ingrandimento e a un lettore di sintesi vocale il programma aiuta tutti coloro che fanno fatica a leggere sullo schermo. Per i non vedenti o per chi ha un’ipovisione molto grave sono già da tempo disponibili strumenti tecnologici per la lettura dei testi sul computer. Mancava invece uno strumento per chi ha un’ipovisione lieve o altre difficoltà di lettura. Personal Viewer è il primo programma italiano che colma questa lacuna. All’avvio del programma, infatti, l’utente può scegliere se attivare il lettore dotato di sintesi vocale, il software d’ingrandimento oppure entrambi. Personal Viewer permette anche la creazione automatica di audiolibri in formato MP3 e di usare la calcolatrice con la voce. Se volete provare, c’è una versione gratuita dimostrativa di Personal Viewer.

di Piero Ingrosso

giovedì 23 maggio 2013

Dislessia, ne soffre 1 ragazzo su 4. Rossetti: “Una rete tra Comune, Asl e scuole per dare risposte”




 Una rete costituita dai Comuni, dalle aziende sanitarie e dalle scuole per dare risposte adeguate ai ragazzi affetti da dislessia, sul fronte della diagnosi precoce e del diritto allo studio. Risponde così l’assessore alla formazione e al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti all’appello giunto in mattinata dall’associazione Educere, attraverso la presidente Alessandra Repetto, che chiede un sostegno concreto per tutte quelle famiglie con figli affetti da dislessia, un disturbo dell’apprendimento sempre più diffuso.

Ammontano infatti circa a 70mila gli alunni affetti in tutta Italia da dsa, con un numero di casi non ancora diagnosticati che potrebbero riguardare oltre 200mila studenti. Di fronte ad un fenomeno che gli esperti dicono sia in crescita con circa 1 ragazzo ogni 4 per classe che ha difficoltà di apprendimento nella lettura e nella scrittura che puo’ risultare tra le prime cause dell’abbandono scolastico, l’associazione Educere di Genova si è attivata da qualche anno sul fronte della formazione di tutor da affiancare ai ragazzi affetti da disturbi di apprendimento. Da settembre prenderà il via il quarto corso dedicato alla formazione degli specialisti e verrà attivato un centro di orientamento per guidare gli studenti, sia nel passaggio tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado sia tra le scuole superiori e l’Università.

“Non essendo un fenomeno compreso nell’ambito della disabilità – ha detto Rossetti – bisogna trovare altre risposte per sostenere le famiglie che rischiano di rimanere sole di fronte a questo disturbo dell’apprendimento. Serve che i ragazzi arrivino a scuola con una diagnosi precoce che possa riconoscere le loro difficoltà e contemporaneamente che nel corpo insegnanti maturino le competenze e le conoscenze per gestire questa caratteristica neurofisiologica”. Rossetti ha accolto di buon grado la proposta dell’associazione di promuovere una raccolta firme affinché il Ministero dell’Istruzione applichi gli strumenti compensativi per i soggetti affetti da dislessia nei test di accesso all’Università.

“A questo proposito – ha continuato l’assessore – mi rivolgerò al rettore affinché affronti formalmente il tema e attraverso l’ufficio deputato dell’Ateneo colga l’appello lanciato dall’associazione per abbattere le difficoltà, attraverso i giusti sostegni”. Gia’ in alcune scuole del centro storico è partita un’attività di doposcuola a scuola con strumenti che agevolano l’apprendimento e operatori preparati. Secondo Rossetti deve passare un principio fondamentale che “è a partire dall’attività ordinaria della scuola, con una didattica attenta e strumenti adeguati, che in prima istanza devono essere affrontate queste difficoltà: dai tempi dei compiti alle modalità in cui vengono svolti, al rapporto tra insegnanti e ragazzi”.

Giovedì 23 maggio una conferenza sulla dislessia a "Spazio 139"



A San Bartolomeo al Mare
San Bartolomeo al Mare - "Vogliono essere informati e saperne di più - spiega Maria Giacinta Neglia - non solo perchè qualche ragazzo ne soffre, ma perchè vogliono sapere come affrontare questa patologia e capire come le istituzioni, in primis la scuola, rispondono"

"Dislessia, come riconoscerla, come affrontarla" è il tema di una conferenza promossa da Spazio 139 e dall'Assessorato ai servizi sociali del Comune di San Bartolomeo al Mare, che si svolgerà giovedì 23 maggio alle ore 18. La conferenza, alla quale parteciperanno Daisy Augeri, Educatore Professionale con un Master nei disturbi specifici dell'apprendimento, Maria Giacinta Neglia, Assessore ai servizi sociali del Comune di San Bartolomeo al Mare, Francesca Frasconi, Neuropsichiatra infantile dell'ASL 1, Gabriella Spanò, Docente di Lettere, e che verrà realizzata grazie al supporto tecnico di Lucia Bortolomasi, affronterà un argomento sensibile, venendo incontro alle richieste dei genitori dei ragazzi che frequentano Spazio 139. 

"Vogliono essere informati e saperne di più - spiega Maria Giacinta Neglia - non solo perchè qualche ragazzo ne soffre, ma perchè vogliono sapere come affrontare questa patologia e capire come le istituzioni, in primis la scuola, rispondono a questa problematica. Anche in questa occasione, Spazio 139 ha dimostrato di essere non solo un luogo di socializzazione giovanile, ma anche e sempre più uno strumento di aiuto e sostegno alle famiglie. Per questo motivo, voglio ringraziare Claudia Regina, Daisy Augeri e Gianluca Robbione".

di Mario Guglielmi

«Non dovete scoraggiarvi, anche tanti vip sono dislessici»

Due testimonianze per fare coraggio agli studenti che ne sono affetti
di Angelica Malvatani


Incontro sulla dislessia (Zeppilli)

Fermo, 20 maggio - LEONARDO Da Vinci, Albert Einstein, perfino Walt Disney e Tom Cruise. Personaggi di successo e di fascino con una cosa in comune: la dislessia. Persone normali, con un quoziente intellettivo superiore alla media, che però hanno difficoltà di apprendimento che vanno superate con appositi metodi e sussidi.
Se n’è parlato sabato scorso in tre scuole della città, dall’Iti Montani all’Ipsia, per chiudere all’Itcg Carducci Galilei, per dire che con la dislessia si convive benissimo, si può avere successo, si trova una strada luminosa se solo c’è il necessario aiuto. La dimostrazione di tutto ciò è nella storia di Giacomo Cutrera, che insieme a Anita Stabellini è passato ad incontrare i giovani fermani e le famiglie dei dislessici, accompagnati da Lucia Iacopini, che è nel direttivo nazionale dell’Associazione italiana dislessia e lavora con decisione e caparbietà per sensibilizzare il mondo scolastico e la pubblica opinione sul problema della dislessia evolutiva.

“Sei dislessico? Non si vede”, è una delle frasi che Giacomo si è sentito rivolgere più spesso, in un mondo come il nostro già piano di pregiudizi e di informazioni distorte: «Io dico sempre che siamo ragazzi come tutti, con un diverso modo di imparare le cose. Non siamo ‘sfigati’, questo vorremmo che si capisse, siamo fatti a modo nostro, un po’ come tutti. Ma non abbiamo tre occhi o quattro mani». Dolce e deciso, Giacomo ha vissuto ben 65 incontri in giro per le scuole italiane, lui che è laureato in ingegneria informatica e oggi lavora con un contratto di alto livello in Germania: «La mia dislessia è stata riconosciuta che avevo 14 anni, grazie all’incontro casuale di un insegnante di matematica che, comprendendo il mio modo di apprendere, mi ha messo nelle condizioni di “praticare” la mia intelligenza.

Io, per esempio, non riesco a memorizzare dove va messa l’h davanti alla a, non riesco a leggere velocemente, per me la lettura è un tormento. E, infatti, la scuola media l’ho sofferta particolarmente». A breve sarà in programma un incontro di Giacomo proprio in quella scuola media e lui non vede l’ora di tornarci per parlare dei suoi successi, per dire che ce l’ha fatta e che oggi è felice.

Anita si occupa di internet, della pagina facebook, di diffondere il più possibile le informazioni, lei che si sta laureando in veterinaria dopo aver superato tutte le sue difficoltà. Ha spiegato la dottoressa Iacopini: «Quella di Giacomo è una testimonianza di successo formativo che si è realizzato attraverso esperienze psicologiche e studi difficoltosi. Il vissuto di Giacomo Cutrera può diventare un punto di partenza per una riflessione degli insegnanti e degli alunni sulle difficoltà scolastiche e psicologiche che devono affrontare i ragazzi dislessici quotidianamente, ma anche uno stimolo per questi ultimi a non mollare la scuola».


Giacomo sulla sua storia ha scritto il libro “Demone bianco”, per poter arrivare a più persone possibile. Un incontro, quello di sabato, di grande emozione, come ha sottolineato la preside dell’Ipsia, Stefania Scatasta: «Sappiamo le potenzialità di questi ragazzi, facciamo il possibile per accompagnarli nel loro percorso di crescita e di formazione, con tutte le occasioni e gli strumenti che serviranno».

Angelica Malvatani