Contestata ricerca,
"non utilizza metodo sperimentale"
22 novembre, 15:40
ROMA - "Affermare che la dislessia è causata
dall’ansia contrasta proprio con il metodo sperimentale condiviso dalla
comunità scientifica". Lo affermano i prof. Deny Menghini e Stefano
Vicari, dell'Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', criticando la ricerca
realizzata dall'Istituto di ortofonologia (Ido), dall'Istituto Wartegg di Roma
e dal dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione
dell'Università degli Studi di Padova secondo cui l'ansia di separazione dalle
figure genitoriali è l'origine della difficoltà psicologica che causa la
dislessia (Dsa) nell'80% dei bambini.
"La compresenza dei due fenomeni, dislessia e ansia -
sottolineano i due esperti - non implica necessariamente un loro rapporto
causale. E’ come affermare che se l’80% dei dislessici ha gli occhi marroni
allora avere gli occhi marroni è la causa della dislessia! Una ricerca può
essere definita scientifica quando utilizza il metodo sperimentale, ovvero una
procedura fondata sull'esperienza e su osservazioni che possono essere sia
ripetute che generalizzate". Affermare che la dislessia è causata
dall’ansia, secondo Menghini e Vicari, "contrasta proprio con il
metodo sperimentale condiviso dalla comunità scientifica. La dislessia è
definita come un’inattesa difficoltà di lettura non riconducibile a fattori
fisici o socio-educativi. Per sua natura impedisce un rapido ed efficace
accesso al materiale scritto, compromettendo in questo modo il processo
educativo, con forti ripercussioni sulla futura vita sociale e professionale
della persona".
La dislessia, aggiungono i due esperti, "e’ stata descritta
in ogni gruppo etnico, in ogni linguaggio e in ogni regione geografica del
mondo ed è il più frequente disturbo dell’apprendimento. Infatti, riguarda tra
il 5 e il 17% della popolazione scolastica, percentuale che dipende dalle
caratteristiche specifiche della lingua (maggiore nelle lingue anglosassoni,
minore nelle lingue latine come l’italiano). Negli ultimi venti anni, un numero
crescente di ricerche - rilevano - ha evidenziato la forte componente genetica
della dislessia e la sua natura biologica con alterazioni funzionali e
strutturali di diverse aree cerebrali. Inoltre, nelle persone dislessiche, sono
compromessi molteplici processi cognitivi come abilità linguistiche,
percettive, attentive, di apprendimento procedurale. In sintesi, affermare che
l’ansia sia la causa della dislessia - concludono i due esperti - è
semplicemente formulare un’opinione che, per quanto rispettabile, ha bisogno di
verifiche sperimentali prima di essere assunta come verità scientifica".
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non dipende da ansia