A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 2 marzo 2012

D.S.A. - Dislessia - STUDIARE CON METODO - Seminario gratuito per Docenti, Genitori e Studenti


Venerdì 16 Marzo 2012 alle ore 16.30

Presso la sala di Villa Bruno 
V. Cavalli di Bronzo
San Giorgio a Cremano

L’Associazione D.S.A. 
Dislessia, un limite da superare

Terrà un seminario gratuito sul tema:

Dalle Neuroscienze e dalle Strategie
Motivazionali, un
 “Metodo per studiare e
Ottenere Risultati”.

STUDIARE CON METODO

Nessuna Scuola Insegna
Un Metodo Davvero Efficace

Seminario per Docenti, Studenti
 e Genitori
Dott. Bruno Daniele
 Bioterapeuta

Dott.ssa Valentina Romano Neuropsicomotricista

giovedì 1 marzo 2012

Benvenuto SuperMAN!

Durante la presentazione a Forlì di "SuperMAN" (SUPERmarkets Meet Accessibility Needs, ovvero "I supermercati incontrano le esigenze di accessibilità"), progetto promosso dalla cooperativa sociale romagnola Kara Bobowski, che coinvolgerà una serie di supermercati del gruppo Conad, anche CERPA Italia, il Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'Accessibilità, ha espresso caldi apprezzamenti per l’iniziativa. Nata riprendendo un modello francese e avvalendosi di un finanziamento europeo, quest’ultima si propone di rendere i punti vendita aderenti dotati di attenzione, disponibilità e sensibilità verso persone con disabilità mentale, malati di Alzheimer e, in generale, nei confronti di chiunque abbia difficoltà di comprensione, comunicazione e orientamento
FORLI'. «Benvenuto SuperMAN, un progetto innovativo dal sapore europeo a cui daremo tutto il nostro sostegno e che spero possa trovare un largo consenso»: queste le parole di Davide Drei, assessore alle Politiche di Welfare del Comune di Forlì, in occasione della conferenza stampa [se ne legga nel nostro sito anche cliccando qui, N.d.R.], durante la quale è stato appunto presentato il Progetto SuperMAN (SUPERmarkets Meet Accessibility Needs, ovvero "I supermercati incontrano le esigenze di accessibilità").
Si tratta di un'iniziativa promossa dalla Cooperativa Sociale Kara Bobowski di Modigliana (Forlì-Cesena), finanziata con il supporto della Commissione Europea, nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci - misura Trasferimento dell'Innovazione.
Il tema dell'accessibilità - centrale in SuperMAN - abbandona qui il focus sulle barriere architettoniche, per concentrarsi sulle relazioni interpersonali, su un sostegno umano fatto di attenzione, disponibilità e sensibilità verso persone con disabilità mentale, malati di Alzheimer e, in generale, chiunque abbia difficoltà di comprensione, comunicazione e orientamento.
«L’idea di SuperMAN - ha spiegato Franca Soglia, presidente di Kara Bobowski - nasce da un'esperienza avviata in Francia nel 2007 dall'Associazione Unapei (S'informer sur le handicap mental), che si è concretizzata in un percorso di sensibilizzazione e formazione sulla disabilità mentale rivolto al personale dei Supermercati E. Leclerc, che ha acquisito strumenti per poter offrire accoglienza, ascolto e accompagnamento adeguati ai loro clienti con tali problematiche. A riprova del loro impegno in questo percorso di accessibilità, i punti vendita aderenti hanno ottenuto un simbolo di accessibilità ad hoc».
«A seguito di una visita effettuata in Francia - ha dichiarato dal canto suo Domenico Settanni, funzionario della Direzione Provinciale del Lavoro di Forlì-Cesena, ora a riposo - sono rimasto particolarmente colpito da quel progetto francese che, partito dai Supermercati E. Leclerc, si è poi esteso ad altri ambiti, quali trasporti pubblici, siti culturali e turistici e amministrazioni pubbliche. Così ho condiviso con Kara Bobowski l'idea di trasferire questa buona prassi anche in Italia e mi sono impegnato per coinvolgere Commercianti Indipendenti Associati [la cooperativa di dettaglianti associata Conad, che presidia i territori romagnoli, N.d.R.]».
Come ha sottolineato l'assessore Drei, è un segnale importante vedere una realtà imprenditoriale come Conad impegnata in una sfida sociale, e successivamente Federica Corzani, di Commercianti Indipendenti Associati, ha spiegato che «per noi è fondamentale curare al meglio il rapporto con il cliente, per cui SuperMAN ci permetterà di offrire un servizio ancor più di qualità e rispondente alle esigenze di tutti i nostri clienti».
Il progetto prevede il trasferimento dell'esperienza francese anche in Germania, con il coinvolgimento di catene di distribuzione quali Tegut e altre. «Si tratta senz'altro di un ottimo progetto - ha commentato Piera Nobili, presidente di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'Accessibilità) - che abbiamo deciso di sostenere anche con il nostro patrocinio. Mi auguro che accanto all'attenzione per una migliore accoglienza dal punto di vista umano, SuperMAN possa occuparsi anche di offrire un ambiente altrettanto accogliente, per un contesto inclusivo al 100%».
Da segnalare infine che a breve sarà on line anche un sito dedicato (www.supermanproject.eu), ove sarà possibile trovare tutte le informazioni su SuperMAN e la lista dei supermercati del gruppo Conad di area romagnola nei quali verrà concretamente realizzato. (Simona Carloni)
Per ulteriori informazioni: Cooperativa Sociale Kara Bobowski, tel. 0546.94 02 59, evs@karabobowski.org.

Basta usare le parole «ritardo» o «ritardato»!

(di Claudio Arrigoni
C'è una campagna mondiale, lanciata nel 2004 da Special Olympics, che punta all'abolizione dei termini "ritardato" e "ritardo mentale", per contribuire a una giusta considerazione delle persone con disabilità intellettiva e relazionale, educando sui danni che possono venire da quelle parole, non sempre considerate sbagliate, mentre lo sono molto. Vediamo perché
La lista non è lunghissima, ma di quelle importanti: la cantante Lady Gaga, il cestista NBA LeBron James, l'attrice Jennifer Aniston, l'ex capo dello staff della Casa Bianca Rahm Emanuel. E si potrebbe continuare con molti altri personaggi famosi: è la lista di quelli che si sono scusati. Per avere usato una parola sbagliata: retarded, "ritardato".
L'uso corretto delle parole riguardo alle categorie deboli è un tema molto interessante, da approfondire e mi riprometto di farlo prossimamente. Qui ci occupiamo della campagna per l'abolizione mondiale del termine "ritardato", lanciata nel 2004 da Special Olympics, organizzazione che promuove lo sport per persone con disabilità intellettiva e relazionale, nata nel 1971 da un'idea di Eunice Kennedy Shriver, e da Best Buddy, una no profit sempre legata alla Fondazione Kennedy.
Special Olympics, il cui presidente è Tim Shriver, figlio di Eunice, è presente in tutto il mondo ed è da sempre attenta al linguaggio, fornendo nei suoi eventi mondiali indicazioni sui termini da usare (se ne legga ad esempio cliccando qui) e come usarli. In Italia il presidente è Angelo Moratti e la dirige Alessandra Palazzotti.
La campagna si chiama R-Word e invita a eliminare in particolare la parola retarded. Lo slogan - creato dai giovani presenti ai Giochi Invernali di Special Olympics del 2009 - è Spread the word to end the word, "Diffondi la parola per porre fine alla parola" (suona bene in inglese, meno in italiano). L'obiettivo è quello di contribuire a una giusta considerazione delle persone con disabilità intellettiva e relazionale, educando sui danni che possono venire da quelle parole, che non sempre sono considerate sbagliate, mentre lo sono molto. Spesso non sono utilizzate con reale malizia o cattiveria, ma solo perché "si usa dire così".
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama (anche a lui era sfuggita una battuta qualche tempo fa, proprio riguardante Special Olympics, poi corretta: infatti, in un discorso pronunciato durante la campagna elettorale al The Tonight Show di Jay Leno nel marzo del 2009, riferendosi in maniera ironica a una sua prestazione nel bowling l'aveva apostrofato con "è una roba da Special Olympics", "This is like Special Olympics or something"), ha firmato nell'ottobre del 2010 la Rosa's Law, legge che elimina i termini "ritardo mentale" e "mentalmente ritardato" dalla politica statunitense su educazione e lavoro, sostituendoli con quelli più appropriati di "persona/individuo con una disabilità intellettiva" e "disabilità intellettiva".
Anche il mondo dello spettacolo e dello sport sostiene la Campagna R-Word. Due star di Glee, serie cult negli Stati Uniti, trasmessa da Fox e arrivata anche in Italia (una specie di Saranno Famosi - per chi ricorda quella serie meravigliosa - rivisto oggi), Jane Lynch e Lauren Potter (attrice, quest'ultima, con la sindrome di Down) spiegano come sia sbagliato usare un linguaggio che può essere offensivo e invitano alla Campagna R-Word, comparando la parola ritarded a nigger o fag (parola denigratoria per indicare omosessuale).
L'NBA, poi, appoggia da sempre Special Olympics in R-Word. Carmelo Anthony, Dwight Howard, Chris Paul e Tyson Chandler hanno firmato l'appello Spread the word to end the word e nello scorso All Star Game, durante un clinic con Tim Duncan e molti altri campioni insieme ai ragazzi di Special Olympics, è stata ricordata proprio la campagna.
Sam Perkins, che ha giocato in NBA per diciassette anni, è membro di Special Olympics da quando giocava a North Carolina e ha dichiarato: «La parola ritardo o ritardato non deve appartenere al vocabolario di nessuno, se associata a persone con disabilità intellettiva e relazionale. Non possiamo permetterlo. Spero che si smetta di usarla: è offensiva e non dev'essere usata in nessuna lingua».
«Il termine "ritardo" - spiega in una bella tesi di laurea dedicata al tema Disabilità e linguaggio Silvia Galimberti, giornalista e responsabile della comunicazione per Briantea84, una delle più attive società paralimpiche - è la versione colloquiale di "ritardo mentale", ovvero la definizione che medici e psicologi usavano per descrivere persone con una significativa menomazione intellettiva. Oggigiorno questa parola viene usata gergalmente come sinonimo di "stupido", scollegata dal contesto di disabilità in cui era nata. Ma anche quando non viene pronunciata per offendere una persona con disabilità, risulta comunque dannosa».
«Mentre il concetto di "ritardo mentale" non è apparso di per sé negativo ed è stato usato a lungo, quando usiamo la parola "ritardato" per descrivere qualcuno, essa può assumere un significato sgradevole e offensivo. Il pregiudizio e la discriminazione rispetto alle persone con disabilità intellettiva sono brutte, cattive, ingiuste, sbagliate e assurde! Finiamola di usare la parola "Ritardato". Offende le persone con disabilità e le loro famiglie»: così Special Olympics criticò Tropic Thunder, un film con Ben Stiller, dove trovavano divertente usare questa parola.
E quindi, come dicono a Special Olympics, Please stop using the word "retard" or "ritarded", per favore smettiamo di usare la parola "ritardo" o "ritardato".
*Il presente articolo viene qui riproposto, con alcuni adattamenti al contesto, da InVisibili, blog del «Corriere della Sera», per gentile concessione. Il titolo del pezzo originale è La parola sbagliata e la campagna di Special Olympics. Basta usare "ritardato".