A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

giovedì 27 dicembre 2012

Dislessia giovanile, screening precoce in aiuto alle famiglie


Il Gazzettino del 18-12-2012


ROSA’. E se mio figlio fosse dislessico? Quanto sarebbe utile uno screening precoce! 
Un tema delicato che potrebbe interessare centinaia di genitori bassanesi, e che verrà affrontato questa sera al teatro Montegrappa di Rosà alle 20 in un incontro promosso dall'Asl n. 3, con il direttore della struttura complessa di neuropsichiatria infantile Piergiorgio Miotello, assieme all'Aid di Vicenza, associazione dislessici, con Mariangela Berton e Marisitella Craighero, e assieme al Cti centro territoriale per l'integrazione di Bassano ed Asiago, presieduto da Renato Cenzato. 
L'incontro di questa sera fa seguito alla convenzione stipulata tempo fa dalla stessa Asl bassanese con altre agenzie del territorio, che ha dato vita al progetto «Tutti per uno», volto a realizzare iniziative condivivise in favore appunto dei dislessici. Nell'ambito di questo progetto, «dai primi mesi del 2013 i docenti delle classi prime elementari somministreranno ai loro alunni prove standardizzate di ortografia e lettura atte ad individuare quelli che sono in difficoltà: a questi i docenti proporranno esercizi specifici di potenziamento per migliorare le prestazioni di letto-scrittura. Se ad un controllo successivo le difficoltà saranno ancora presenti, la scuola comunicherà alla famiglia l'esito del percorso effettuato con il consiglio di rivolgersi al pediatra o al medico di famiglia per un approfondimento specialistico che sarà effettuato dal Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Asl 3. Nei prossimi tre anni le classi prime, seconde e terze di tutto il territorio saranno coinvolte in azioni analoghe di screening, potenziamento ed eventuale invio al servizio specialistico dell'Asl in modo da individuare e trattare il più precocemente possibile gli alunni con difficoltà che possono inquadrarsi come dislessia ed disortografia».
Un servizio nuovo e di grande utilità. Questa sera, per illustrare il progetto, anche medici di famiglia, il direttore generale dell'Asl Valerio Alberti, e, per i politici, il sindaco di Rosà Paolo Bordignon e l'assessore di Bassano Lorenza Breda.


di Silvano Bordignon

lunedì 24 dicembre 2012

Sereno Natale a tutti i nostri ragazzi

Un abbraccio vale piu' di tante parele
Sereno Natale a tutti
                                                       Bruno D'Acunzo


venerdì 21 dicembre 2012

Dislessia: esperti B.Gesu', non dipende da ansia

Contestata ricerca, "non utilizza metodo sperimentale"


22 novembre, 15:40


ROMA - "Affermare che la dislessia è causata dall’ansia contrasta proprio con il metodo sperimentale condiviso dalla comunità scientifica". Lo affermano i prof. Deny Menghini e Stefano Vicari, dell'Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', criticando la ricerca realizzata dall'Istituto di ortofonologia (Ido), dall'Istituto Wartegg di Roma e dal dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell'Università degli Studi di Padova secondo cui l'ansia di separazione dalle figure genitoriali è l'origine della difficoltà psicologica che causa la dislessia (Dsa) nell'80% dei bambini.

   "La compresenza dei due fenomeni, dislessia e ansia - sottolineano i due esperti - non implica necessariamente un loro rapporto causale. E’ come affermare che se l’80% dei dislessici ha gli occhi marroni allora avere gli occhi marroni è la causa della dislessia! Una ricerca può essere definita scientifica quando utilizza il metodo sperimentale, ovvero una procedura fondata sull'esperienza e su osservazioni che possono essere sia ripetute che generalizzate". Affermare che la dislessia è causata dall’ansia, secondo Menghini e Vicari, "contrasta proprio con il metodo sperimentale condiviso dalla comunità scientifica. La dislessia è definita come un’inattesa difficoltà di lettura non riconducibile a fattori fisici o socio-educativi. Per sua natura impedisce un rapido ed efficace accesso al materiale scritto, compromettendo in questo modo il processo educativo, con forti ripercussioni sulla futura vita sociale e professionale della persona".

   La dislessia, aggiungono i due esperti, "e’ stata descritta in ogni gruppo etnico, in ogni linguaggio e in ogni regione geografica del mondo ed è il più frequente disturbo dell’apprendimento. Infatti, riguarda tra il 5 e il 17% della popolazione scolastica, percentuale che dipende dalle caratteristiche specifiche della lingua (maggiore nelle lingue anglosassoni, minore nelle lingue latine come l’italiano). Negli ultimi venti anni, un numero crescente di ricerche - rilevano - ha evidenziato la forte componente genetica della dislessia e la sua natura biologica con alterazioni funzionali e strutturali di diverse aree cerebrali. Inoltre, nelle persone dislessiche, sono compromessi molteplici processi cognitivi come abilità linguistiche, percettive, attentive, di apprendimento procedurale. In sintesi, affermare che l’ansia sia la causa della dislessia - concludono i due esperti - è semplicemente formulare un’opinione che, per quanto rispettabile, ha bisogno di verifiche sperimentali prima di essere assunta come verità scientifica".

 Tratto da ANSA > 
Salute e Benessere > Medicina > Dislessia: esperti B.Gesu', 

non dipende da ansia

martedì 4 dicembre 2012

Come aiutare i ragazzi a scuola



Disturbi nell'apprendimento
Come aiutare i ragazzi a scuola

Mercoledì, 28 novembre 2012 - 09:56:00
disturbi

REGGIO EMILIA
 Aiutare i ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) a scuola mediante metologie e strumenti adatti. È l’obiettivo di “Allenamento alla scuola per alunni con Dsa”, progetto promosso da Consorzio 45, cooperativa Augeo e Coopselios. “I nostri docenti sono esperti del settore, che da anni si occupano di problemi di apprendimento – spiega Patrizia Vezzani, direttrice della cooperativa Augeo – I disturbi di questo genere sono vari e di differente natura  (dislessia, discalculia, disortografia), pertanto dopo un corso base di 12 ore, noi garantiamo una continuità di lezioni volte a un insegnamento individuale in base al tipo di problema. Gli strumenti utilizzati durante le lezioni sono principalmente mappe concettuali, che costituiscono la base di un buon apprendimento, ma usiamo anche programmi informatici specifici”.
 
L’obiettivo del progetto è fornire un vero e proprio allenamento all’apprendimento, nella consapevolezza che la maggior parte dei ragazzi che soffrono di questo genere di disturbi, siano perfettamente in grado di capire e ragionare sui contenuti; quello che manca loro è solo il giusto metodo e i giusti strumenti per assorbire e fare propri le informazioni e i concetti. Per definire il tipo di problema e il grado di serietà, ai ragazzi viene richiesto un colloquio preliminare con un esperto, in base al quale vengono poi strutturati dei metodi di insegnamento specifici per ciascuno. “Seguiamo le persone con Dsa dalle elementari fino all’età adulta, per alcuni infatti le 12 ore del corso base non bastano e seguono i nostri corsi per anni – dice Vezzani – Oltre  ai corsi extrascolastici per ragazzi garantiamo anche un percorso di formazione per insegnanti che si trovano a dover fronteggiare disturbi di apprendimento nei loro studenti”.
Per  i corsi di quest’anno è stata stipulata una convenzione in base alla quale sono previsti prezzi particolarmente favorevoli per i figli dei dipendenti delle cooperative che collaborano al progetto: la Coopselios ha messo a disposizione gratuitamente i propri spazi e i docenti dell’Augeo offrono il proprio contributo a prezzi notevolmente ridotto. L’attività formativa svolta dall’Augeo in questo settore ha ottenuto, negli anni, grandi successi: “Basti pensare – conclude Vezzani – che uno dei nostri docenti era un ragazzo con problemi di apprendimento; dopo un percorso difficile è riuscito a ottenere una laurea in Fisica e adesso insegna nei nostri corsi; è l’esempio di come questi giovani con volontà e impegno e, soprattutto con l’utilizzo degli strumenti e delle metodologie adeguate, possa raggiungere grandi risultati”. (elena marchese)

martedì 13 novembre 2012

Dislessia: non esiste gene responsabile del disturbo


Da AGI Salute(AGI) - Roma, 3 nov. - "I Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) non hanno al momento un'eziologia genetica certa, dato che non esiste un gene responsabile. Al convegno dell'Istituto di Ortofonologia (Ido) cerchero' di fare una disamina sui geni coinvolti in quadri clinici che si manifestano anche con Dsa e sulle loro implicazioni neurofisiologiche e cliniche". Lo ha detto Giancarlo Zito, neurologo del servizio diagnosi e valutazione dell'Ido, che affrontera' il tema delle 'Prospettive neurofisiologiche nei disturbi dell'apprendimento' al XV convegno nazionale dell'IdO, in programma a Roma sabato 10 novembre dalle 9 alle 18 all'Istituto comprensivo Regina Elena in Via Puglie n.4. "Esistono molte sindromi neurologiche a eziologia genetica certa, ovvero la cui espressivita' clinica dipende dall'alterazione di uno o piu' geni identificati (ad esempio la sindrome di Angelman o di Prader-Willi o ancora quelle forme di epilessia legate al malfunzionamento di canali ionici la cui espressione, come ogni proteina, e' intimamente legata a geni). Nei Dsa invece - ha aggiunto Zito - i potenziali geni coinvolti sono al momento pochi e comprendono ad esempio FOXP2, CNTNAP2 e CMIP. Bisogna analizzare cosa comporti sul piano clinico (fenotipo) un'anomalia strutturale di queste porzioni cromosomiche e perche' esistono dei disturbi che si mascherano da Dsa ma in realta' non lo sono".  La disprassia verbale, la balbuzie o ancora il ritardo nel linguaggio "rappresentano un altro esempio di questo fenomeno - ha sottolineato il membro dell'equipe diagnostica dell'Ido - senza pero' poter affermare che proprio un determinato gene alterato porti alla particolare patologia, perche' non esiste una corrispondenza univoca tra l'alterazione di un gene ed il fenotipo corrispondente di Dsa". Secondo Zito, quindi, "non deve passare il concetto che i Dsa siano un disturbo a base genetica ereditabile con modalita' mendeliana, ma non si puo' negare che in molti quadri clinici che si manifestano come Dsa si verifichi con maggior probabilita' un'alterazione di uno dei geni sopra citati. Spesso si rileva una familiarita' nei Dsa che suggerisce la presenza di un coinvolgimento genetico, ma ripeto - ha concluso il neurologo - non e' possibile oggi costruire una relazione causale con specifici geni" .

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Tratto da Natura Matematica

"Il problema fondamentale dell'umanità è che gli stolti ed i fanatici sono sempre strasicuri di sé, mentre le persone sagge sono piene di dubbi"

(Bertrand Russell 1872 - 1970)


L'insegnante...

Tratto da Natura Matematica

"L'insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l'insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani."

(Opera dell'artista @Igor Morski, dal nome "Placebo from supermarket shelves")

domenica 11 novembre 2012

"Il dono della dislessia" in uno spettacolo

La Nuova Ferrara del 07-11-2012

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FERRARA. Il dono della dislessia. E' il titolo dello spettacolo teatrale multimediale, mix di letture animate e video, che andrà in scena mercoledì 14 novembre, alle 10.45, alla Sala Estense in piazza Municipale a Ferrara. Protagonisti i giovani attori Marta, Simona, Emily, Virginia, Gabriele, Filippo, Carlos, Vanessa, Raimondo e Mattia, che racconteranno le esperienze vissute dalla scuola primaria alle superiori nell'affrontare un disturbo complicato come la dislessia. Il reading teatrale porterà poi il pubblico alla scoperta dei volti inediti di biografie famose, di personaggi del mondo della scienza e del cinema che hanno sofferto di dislessia. Al termine le voci degli attori in erba si uniranno a quelle del video “Don't shoot me”, che mette in luce come rapportarsi con chi è dislessico richieda attenzione e spirito di conoscenza. Un disturbo che non compromette l'intelligenza e la creatività, ma colpisce la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e scorrevole. Lo spettacolo, promosso dall'Associazione Sos Dislessia, prende forma all'interno del progetto Giovani e Volontariato, fuori e dentro la scuola 2 sostenuto da Agire Sociale Csv, un percorso che ha visto insieme giovani con dislessia, genitori, volontari e insegnanti, per migliorare l'integrazione scolastica e sensibilizzare sul problema le scuole. L'idea nasce quattro anni fa nel gruppo di genitori e ragazzi che frequentano il corso per l'autonomia scolastica portato avanti da Sos Dislessia. “Il dono della dislessia” approda alla Sala Estense dopo un tour che ha toccato tre feste del volontariato, che si sono svolte nella provincia di Ferrara. Collabora l'Associazione New Millenium e partecipano i giovani della scuola di hip hop “My style is new style Lopez hip hop crew”. Testi, video e regia sono di Silvia Borsetti e Valentina Malagutti; luci e audio di Giacomo Orlandi e Gianluca Bernardi. Lo spettacolo, gratuito e aperto alla cittadinanza, sarà introdotto da un laboratorio interattivo, rivolto alle scuole, per una prima conoscenza della dislessia e disturbi specifici dell'apprendimento, che sarà tenuto da Valentina Malagutti, presidente di Sos Dislessia e dai due tutor Giulia Ghironi e Francesco Fiorini. Per informazioni Valentina allo 338.79 20 398 -
http://www.ferrarasociale.org/aiutodislessia/

È dislessico: quale scuola?

Il Corriere della Sera del 10-11-2012

Ansia da pre-iscrizione, norme, diagnosi «Ci sarà uno stand per ogni problema»

MILANO. La dislessia fa il tutto esaurito. È successo l'anno scorso all'open day per famiglie dell'Associazione Italiana Dislessia ed è probabile succederà ancora domani per la nuova giornata aperta che si tiene in via Ettore Bugatti dalle 10.30 alle 16 (
www.aidlombardia.it). La presidente Laura Sanvito anticipa che ci vorrà pazienza, ma tutti avranno una risposta. «Alla scorsa edizione abbiamo dovuto improvvisare l'ingresso con i numeri, come ai supermercati». E aggiunge: «Ce la mettiamo tutta e cercheremo di soddisfare ogni richiesta, ma voglio ricordare che è possibile incontrare gli specialisti, dietro appuntamento e sempre gratuitamente, anche durante l'anno». La onlus nata dai genitori Cosa c'è dietro questo affollamento domenicale? Inutile girarci intorno: i disturbi specifici dell'apprendimento, dislessia, disortografia (incapacità di scrivere correttamente le parole), disgrafia (difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici) e discalculia (disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche) spaventano ancora molto. Sembrano «socialmente accettati», ma poi nella quotidianità madri e padri hanno a che fare con grandi difficoltà, e arriva l'ansia. Basta un esercizio di matematica ancora irrisolto dopo un paio di ore o una paginetta di storia che proprio non entra in testa. La paura di mamme e papà riguarda il futuro, perché nonostante la normativa (la legge è uscita due anni fa e ci sono trenta pagine di linee guida per gli insegnanti) non tutte le scuole sono davvero pronte ad accogliere bambini e ragazzi dislessici. L'Associazione Italiana Dislessia è una onlus creata da genitori con figli dislessici. E questa è la sua forza: fra pari c'è una comunicazione franca e diretta, senza disagio. Ed è la forza di questa giornata, dove non viene tralasciato niente. «Organizziamo l'open day come una fiera», racconta ancora la presidente, «con tanti piccoli stand per ogni tematica. A ogni sportello c'è un esperto che ascolta, consiglia, indirizza». Gli stand novità Ci sono stand più tradizionali, come quello dedicato alla diagnosi (al mattino sarà presente il neuropsicologo Enrico Profumo), pensato sia per chi ha solo un sospetto che per chi ha già un certificato in mano ma cerca chiarimenti, o quello della logopedia (dove farla, se farla anche in attesa di diagnosi, con che frequenza, le alternative per i ragazzi più grandi). E stand-novità, come lo spazio Università, affidato a studenti dislessici che raccontano le loro esperienze e sottolineano i servizi che gli atenei iniziano a offrire. Poi ci sono stand più tecnici, ad esempio uno dedicato all'informatica. «Il computer è il grande amico dello studente dislessico e ha una doppia potenzialità: strumento compensativo ma anche didattico», spiega Davide Ferrazzi, formatore in tecnologia didattica e inclusiva. Che precisa: «Sono bombardato da quesiti tecnici da parte delle famiglie, ma capitano sempre anche domande personali. Il figlio che non vuole usare il pc in classe per non sentirsi diverso, il bambino che l'ha avuto sul banco per i tre anni delle medie e al passaggio alle superiori ha trovato ostilità...». Costruire l'autonomia «Bisogna imparare a leggere il non detto», conferma Rosi Montani, docente e counselor, impegnata allo sportello scuole secondarie (medie e superiori). «Questo è il periodo delle iscrizioni, drammatico per molte famiglie. Noi abbiamo una sorta di database creato negli anni con i racconti dei genitori. Consigliamo come scegliere un liceo a seconda di interessi e tipo di diagnosi e suggeriamo le scuole più attente e sensibili, dove gli insegnanti hanno seguito corsi di formazione». «La domanda che ricevo più di frequente riguarda le abilità strumentali. L'obiettivo è arrivare, nel tempo, all'autonomia nello studio», conclude Lorenzo Calligaris, pedagogista che segue lo stand elementari. «Ma al di là delle singole risposte, l'open day crea una rete per i genitori e apre collaborazioni che diventano punto di riferimento importante nei momenti di difficoltà». Non è la fila che fa paura.

di Marta Ghezzi

Quale PC per uno studente con DSA?

Tratto da:

 Papi 4 DSA


Nei gruppi che si occupano di Disturbi Specifici dell'Apprendimento spesso ricompare la classica domanda di un genitore alle prese con l'acquisto dello strumento compensativo per antonomàsia:

"Ma che computer mi conviene prendere per mio figlio che lo deve portare a scuola ogni giorno?"


Notebook, Netbook o Tablet?


Gli studenti con DSA con il Laptop a scuola ci devono lavorare in modo piuttosto intenso e con una certa velocità di esecuzione: scrivono, leggono ed ascoltano testi e libri digitali, scrivono problemi e formule matematiche, disegnano forme geometriche, creano mappe mentali e concettuali, ecc.


Il Tablet non lo consiglio

Per svolgere tutti questi compiti in modo efficiente la tastiera ed il mouse diventano strumenti indispensabili, così come la porta USB per scambiare dati con l'insegnante (compiti, verifiche, ...). Hanno bisogno di software specifici e non tutti sono disponibili su Tablet. Per questa serie di motivi non consiglio l'acquisto di un Tablet.


Pro e contro per Notebook e Netbook

Notebook
Pro: Monitor e tastiera più grandi (15-17 pollici), lettore/masterizzatore di CD e DVD incorporato
Contro: Peso più elevato (4-5 Kg), minor durata della batteria (4 ore)
Netbook
Pro: Peso ridotto (1-2 Kg), maggior durata della batteria (fino a 7 ore)
Contro: Monitor e tastiera più piccoli (7-12 pollici), assenza di lettore/masterizzatore di CD e DVD


La scelta dipende quindi da cosa si vuole privilegiare: peso e durata della batteria o ampiezza dello schermo e masterizzatore DVD?


La mia scelta

Per i miei ragazzi ho scelto due Netbook con schermo da 10 pollici per una serie di considerazioni:
  1. Il peso. Devono portare il computer sulle spalle ogni giorno oltre al resto del materiale (Libri cartacei di cui non si dispone della versione digitale, quaderni astuccio e diario, alimentatore, mouse, registratore, prolunga, ciabatta, riduttore, ...)
  2. La durata della batteria. Non sempre in aula si ha a disposizione una presa per collegare l'alimentatore.
  3. Monitor e tastiera. Sono più piccoli ma ci si abitua velocemente, inoltre quando sono a casa si possono collegare un monitor esterno (anche la TV) ed una tastiera ed utilizzare il Netbook come se fosse un PC fisso.
  4. Il lettore/masterizzatore CD e DVD. A scuola non serve! A casa solo per installare software o per fare copie di salvataggio dei dati. Ci sono dei masterizzatori esterni da collegare alla presa USB che costano sui 30/40 euro.
  5. Il costo. Un Netbook più una tastiera ed un masterizzatore esterni in generale costano meno di un Notebook.

Sistema operativo

Un ultima considerazione va fatta anche sul sistema operativo da installare sul Laptop che sceglierete. La maggior parte dei software che utilizzano gli studenti con DSA è disponibile solo per Windows (versioni da XP in su), quindi Linux e iOS (Apple) purtroppo li sconsiglio, ma il mondo dell'Information Technology è in continuo sviluppo, pertanto è probabile che in un prossimo futuro si possano adottare soluzioni migliori.


La vostra scelta

Adesso che avete una panoramica delle differenze potete fare la vostra scelta in modo più consapevole tenendo conto di quali sono le vostre preferenze.

mercoledì 24 ottobre 2012

INVALSI: servono gli indicatori sull’inclusione

a cura di Salvatore Nocera
In molte scuole si è spesso discusso, negli ultimi anni, circa la legittimità delle note prove INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione), sia riguardo al confronto degli apprendimenti fra gli studenti dei Paesi dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici), sia rispetto alla qualità del sistema scolastico italiano. In tal senso, alcuni Collegi di Docenti ne avevano negato la validità e la legittimità, rifiutandosi di svolgerle.
Ora, con la Sentenza 212/12 del 3 luglio scorso, il Tribunale Civile di Trieste ne ha confermato la validità, facendo anche chiarezza sulla base delle seguenti argomentazioni: le prove INVALSI non sono una novità degli ultimi anni, perché già l’articolo

domenica 21 ottobre 2012

DSA, IDO: il 10 novembre convegno su Dislessie e Ruolo della Scuola

Ho linkato questo articolo perchè il mio scopo è dare uno scossone, e fare in modo che si aprano confronti. A mio giudizio chi dovrebbe si sta appiattendo o non fa abbastanza (mi riferisco alla scuola), e perchè non provocare suscitare interessi anche se con divergenze di opinioni. Io sono contro l'etichettatura e la medicalizzazione, non deve parlare di cura, si deve parlare solo di comprensione e trovare strategie e alternative per garantire un'equa possibilità a tutti i DSA.
Per quanto riguarda l'ultima parte del post, io non ne sono l'autore, non sono uno specialista, ma un genitore e fermamente posso dire che i ragazzi dsa a volte soffrono di comportamenti strani da parte di gente cosidetta normale, e se a volte reagiscono lo fanno per difesa.
 
 
DSA, IDO: il 10 novembre convegno su Dislessie e Ruolo della ScuolaMa quanti sono i bambini con Disturbi specifici dello sviluppo (Dsa) in Italia? “Dai numeri sembriamo tutti dislessici. Si leggono percentuali di incidenza che variano dal 5 al 20%, ma in realtà si tratta di dati improbabili. Dovremmo soffermare l’attenzione sui criteri con cui vengono svolte le diagnosi sui Dsa, perché la valutazione numerica e la descrizione di un comportamento non determinano l’eziologia di quel problema”.
La pensa così Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che il 10 novembre a Roma presenterà il XV° convegno nazionale su ‘Le dislessie. Il ruolo della scuola nella complessità degli apprendimenti’, presso l’Istituto Regina Elena in Via Puglia 4. “Anche nei test della dislessia - ha proseguito lo psicoterapeuta - non si cerca di capire qual è l’origine della difficoltà ma si va a vedere in quanto tempo il bambino compie l’errore e di che errore si tratta. Questa però - ha precisato - è sempre una descrizione e non una diagnosi e la potrebbero fare tutti, a partire dalle insegnanti. Invece, una valutazione efficace dovrebbe vedere ciò che si cela dietro il problema andando oltre la sua manifestazione. Infatti al convegno noi parleremo delle ‘Dislessie’ poiché sono varie le cause che possono determinare un disturbo di apprendimento e capirle ci aiuterebbe a curarlo in modo tempestivo ed efficace”. Ma c’è anche un’altra idea, che ultimamente sta circolando all’interno di una corrente di specialisti, su cui l’IdO ha un’opinione differente e che riguarda la convinzione che un disturbo del comportamento, o la dislessia, abbia un’origine unicamente di tipo genetico. “Dire questo - ha concluso Castelbianco - significherebbe escludere ogni altra causa e determinare un’etichetta inamovibile che condizionerebbe negativamente la vita dei bambini a cui è stata data”.

Maestri del mondo: due giornate per riflettere di scuola e intercultura

Maestri del mondo: due giornate per riflettere di scuola e intercultura

L'Assessorato alla Scuola e Istruzione del Comune di Napoli ha organizzato per le giornate di Venerdì 26 e Sabato 27 Ottobre, in due importanti momenti di confronto a carattere nazionale sui temi dell'intercultura e del ruolo dei maestri nell'educazione dei bambini e delle bambine.
Due temi che oggi si caratterizzano come una priorità per una città come Napoli che se da un lato vede sempre di più l'immigrazione diventare elemento stabile del proprio territorio d'altra parte deve fare i conti con una crisi economica e sociale che rischia di incrinare il tradizionale clima di accoglienza e convivenza tra migranti e cittadini napoletani. La scuola pertanto si trova a tessere intrecci profondi con il tema dell'intercultura e della costruzione di comunità educanti e solidali.
La prima giornata dell'evento, organizzata in collaborazione con la Rete Italiana dei centri Interculturali, e con il centro interculturale "Nanà" di Napoli, ha come argomento di confronto il tema: "Abitare le differenze: fare intercultura fra fragilità, distanze e risorse del territorio".
La seconda giornata, organizzata in collaborazione con il MIUR - Direzione Generale per lo Studente - e con Save the Children, concentra la sua attenzione sulla figura dei maestri e delle maestre. La giornata, dal titolo "Maestri nel mondo: viaggio, alfabeti, esperienze" vuole essere un momento di narrazione e riflessione collettiva capace di coinvolgere in primo luogo, e come veri e principali protagonisti, le maestre e i maestri elementari napoletani insieme a quelli provenienti da altre parti di Italia e del mondo (con particolare attenzione ai paesi da cui provengono gran parte dei bambini e bambine di cittadinanza non italiana inseriti nelle scuole napoletane).
E' possibile registrarsi sul sito:
www.maestridelmondo.comune.napoli.it o inviando una mail a maestridelmondo@comune.napoli.it.

venerdì 19 ottobre 2012

La dislessiae e il ruolo degli insegnanti

Sono la mamma di due ragazzi dislessici.
Leggere la lettera che è stata pubblicata dalla prof. Margherita Pellegrino il 15/10/2012 mi ha spinto a scrivere questa risposta, che spero verrà pubblicata.
Purtroppo sono ancora molti gli insegnanti in Italia che pensano che la dislessia sia un’invenzione dei Neuropsichiatri. Però purtroppo per noi non è così.
Io sono sicura che gli insegnati che parlano come lei, non sanno cosa significa passare pomeriggi interi a studiare accanto ai nostri figli,che nonostante le loro difficoltà vogliono imparare A TUTTI I COSTI; non sanno cosa significa passare due o tre pomeriggi a settimana in macchina o sugli autobus per portare i nostri figli nei centri per la logopedia; attraversare la città, perchè di questi centri convenzionati ce ne sono pochissimi e magari non è possibile pagare un logopedista privato. 
Questi ragazzi devono lottare non solo contro le loro difficoltà, ma anche contro insegnanti che, come lei ,li invitano a SFORZARSI.
 
La sua cultura e probabilmente la facilità che ha incontrato nei suoi studi, le impedi

giovedì 11 ottobre 2012

Associazione D.S.A. - Dislessia, un limite da superare.: Strumenti utili per parlare a tutta la classe di D.S.A.

Integrazione scolastica, più fondi per la formazione

disabilità

di Sara De Carli

Più di 6 milioni di euro per l'integrazione scolastica dei 191mila alunni con disabilità. Con l'annuncio di progetti ad hoc su sport e bullismo



Quattromila docenti, l’anno scorso, hanno partecipato a un master sui disturbi specifici dell’apprendimento, corsi previsti dalla legge 170 che dal 2010 riconosce i DSA. Ma le richieste erano state tre volte superiori. Per questo motivo il Miur ha scelto di destinare una parte importante dei finanziamenti della legge 440/97, relativamente all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, alla formazione degli insegnanti. In particolare il Miur ha predisposto una nuova offerta formativa su didattica e psicopedagogia per l’autismo, l’ADHD, il ritardo mentale, l’educazione psicomotoria inclusiva e le disabilità sensoriali. Per quest’ultimo tema il Miur ha annunciato una specifica nota esplicativa a breve.
La somma complessiva destinata agli Uffici scolastici regionali è di 3.315.000 euro, di cui 2,6 milioni per interventi a favore degli alunni con disabilità e formazione del personale docente; 535mila euro vanno invece ai 96 Centri Territoriali di Supporto. Un extra di 1,4 milioni di euro verranno destinati ai percorsi di formazione sui DSA, tenuto conto che il finanziamento collegato alla legge 170/2010 non è riuscito a far fronte alle richieste di aggiornamento avanzate dai docenti.  Ulteriori 1.445.0000 euro saranno messi a disposizione nel quadro della convenzione tra Miur e Cnpsf, sempre per la formazione degli insegnanti.
Il Miur ha annunciato anche, in tempi brevi, nuovi progetti nazionali per sostenere l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità tramite lo sport, per la prevenzione del bullismo verso questi alunni, per il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi di integrazione scolastica.
Stando alle tabelle allegate, gli alunni con disabilità nelle scuole italiane sono oggi 191.583. La Lombardia è la regione che ne conta di più, 29.540, e che pertanto riceverà la cifra più alta, 308mila euro. Il riparto dei fondi infatti avviene in base al numero di alunni con disabilità. Abruzzo, Piemonte, Puglia e Sicilia avranno però un extra di 150mila euro ciascuna per il finanziamento di iniziative di interesse nazionale.

Strumenti utili per parlare a tutta la classe di D.S.A.

-A cura di: Gabriella Nanni e Manuela Giani

“Quando leggo nel mio cervello si scatena una tempesta emisferica, l'ho imparato guardando la TV. Parlavano di dislessia e dicevano che quelli che hanno questo problema quando leggono non vedono bene quello che c'è scritto perché c'è questa tempesta fra le due parti del cervello. Io ho capito che ...
parlavano del problema che ho io. Quando leggo non riesco a riconoscere bene le parole e così faccio fatica a capire quello che c'è scritto. Io lo so che sono dislessico ma gli altri non ci credono. Gli insegnanti dicono che io non ho voglia ed è vero che io non ne ho più voglia, ma io ho provato a imparare a leggere come gli altri ma non ci sono riuscito e non ci riesco. Non so bene cosa succede nella mia testa, la TV l'ha spiegato, ma io non mi ricordo tutto quello che loro hanno scoperto." ( Storie di dislessia, Giacomo Stella)
"Sono una bambina dislessica. Sapete cosa significa? Quando si è dislessici non si sa leggere e scrivere come gli altri bambini, ma si apprende in maniera diversa perché il tuo cervello va a 200 all'ora come la moto di Valentino Rossi, ma poi ti perdi nelle piccole e semplici cose automatiche come leggere e scrivere. Per esempio quando devo leggere una parola come tavolo, ogni volta che devo leggere e capire i suoni della parola, non riesco a 'vederla' e capire subito che quella parola significa tavolo. Sono tanti i bambini dislessici come me. E non bisogna averne paura perché non è una malattia, né una cosa di cui vergognarsi, è come un serpentello che ti va su e giù, nel corpo e nel cervello...“. ( dal libro “Io, Melania... bambina dislessica” )

venerdì 28 settembre 2012

Dislessia - La storia di Luca e Giacomo a Cristina Parodi Live su La7


Dislessia 28 set 2012

Ieri in Regione Campania L'Associazione D.S.A. ha paretcipato in forma attiva ai lavori della Commissione


Di Angela Cortese
SCUOLA: CORTESE-PICA, PIANO NAZIONALE FORMAZIONE DOCENTI SUL TEMA DEI DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO

(ANSA) - NAPOLI, 27 SET - "Oggi la Commissione mobbing ha tenuto un incontro con le associazioni che si occupano dei disturbi specifici dell'apprendimento. Ne è emerso un giudizio positivo sulla proposta di legge presentata dalla IV Commissione speciale, che prevede la diagnosi precoce, la formazione per i docenti, un coordinamento interistituzionale e mette la scuola al centro dell'intervento. Nel corso dell'incontro, tuttavia, è stata sollevata la questione della legge 170/2010, che affronta nello specifico il tema dei disturbi dell'apprendimento: questa risulta infatti troppo medicalizzata ed è carente di una concertazione con il Miur per la realizzazione di un piano nazionale di formazione dei docenti". Lo rendono noto Angela Cortese e Donato Pica, componenti della IV Commissione speciale della Regione Campania.
"Non basta - prosegue la consigliera regionale del Pd Angela Cortese - quello che si sta provando a fare a Napoli con il CSA e le università: mi riferisco ai master, che prevedono la formazione di un solo docente referente per ciascuna scuola che ha aderito alla formazione. Fatto così - osserva la Cortese -, risulta l'ennesima corsa al punteggio e lascia su un piano del tutto secondario il problema quotidiano della docenza ordinaria. E' necessario, invece, far partire sul piano nazionale la formazione dei docenti, a cominciare dalla scuola dell'infanzia e da quella elementare. Un passaggio fondamentale per sostenere
adeguatamente il processo di crescita e di apprendimento dei bambini, che d'altro canto finirebbe per sollevare le pesanti ricadute che le diagnosi tardive hanno sui costi sociali e in particolare sulle Asl, gravate da lunghe liste di attesa per le visite".

Informazioni

Vi informiamo che oggi durante la trasmissione televisiva Cristina Parodi Live alle 14:00 sul canale LA7
Sarà trasmessoo un servizio sulla dislessia , saranno presenti il Prof. Giacomo Stella e e il Dott. Giacomo Cutrera ... massima diffusione.

martedì 25 settembre 2012

Dislessia. Fin dall'asilo si capisce chi è a rischio

Il Corriere della Sera del 23-09-2012

Dislessia. Fin dall'asilo si capisce chi è a rischio

Riconoscere la dislessia il prima possibile potrebbe servire ad affrontarla nel modo migliore, riducendo le difficoltà che inevitabilmente i bimbi dislessici incontrano una volta arrivati alle elementari: ora uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Current Biology rivela che è forse possibile intercettare la dislessia quando i bimbi vanno ancora alla scuola materna. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Neuroscienze cognitive e dello sviluppo, presso il Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova, ha coinvolto un centinaio di piccoli della scuola dell'infanzia, non ancora in grado di leggere, che sono stati analizzati e seguiti poi fino alla seconda elementare. Tutti sono stati sottoposti a test per valutare l'attenzione visiva, cioè la capacità di filtrare le informazioni visive importanti distinguendole da quelle irrilevanti: ad esempio, veniva loro chiesto di individuare uno specifico simbolo in mezzo a vari elementi "distraenti". Inoltre, i piccoli sono stati valutati anche attraverso test sull'identificazione delle sillabe, la memoria verbale a breve termine e la capacità di dire rapidamente il nome dei colori; dopo l'ingresso nella scuola elementare, i test hanno compreso la valutazione delle abilità di lettura. Il risultato? I bambini che hanno dimostrato di avere deficit di attenzione visiva sono anche quelli che alle elementari hanno mostrato problemi di lettura: chi alle elementari faceva più fatica rispetto agli altri bimbi, nei test per l'attenzione visiva eseguiti alla materna aveva commesso il doppio degli errori. E la capacità di attenzione spaziale è risultata al di sotto della media nel 60% dei bambini con difficoltà di lettura. Per di più gli esperimenti hanno coinvolto bimbi italiani e francesi, per cui si può escludere che la "trasparenza" ortografica dell'italiano (nella nostra lingua c'è una perfetta corrispondenza fra la parola scritta e quella pronunciata, ma non è così in francese, come in altre lingue) abbia un'influenza consistente. «Sorprendentemente, la capacità di attenzione visiva è in grado di anticipare futuri disturbi nella lettura meglio delle abilità di linguaggio nella fase prescolare, che finora erano state giudicate altamente predittive sottolinea Andrea Facoetti, il coordinatore dello studio. Secondo alcune teorie, il "nocciolo" della dislessia starebbe in un deficit della capacità di elaborare i suoni e il parlato; i dati dei padovani sembrano indicare invece che il problema origini da un deficit nell'integrazione fra suoni e lettere "viste". Quando leggiamo, infatti, dobbiamo "distinguere" le lettere, rilevanti, tra ciò che non lo è, prima ancora di trasformarle nel suono della parola. Evidentemente, l'incapacità di avere un'attenzione visiva consistente impedisce questo processo e quindi pregiudica una buona possibilità di lettura. «Semplici test per la valutazione dell'attenzione visiva potrebbero aiutarci a diagnosticare la dislessia con largo anticipo osserva Facoetti . E diversi studi hanno mostrato che attraverso specifici programmi prescolari si possono migliorare le capacità di lettura successive; perciò i bimbi a rischio di dislessia potrebbero essere trattati per migliorare l'attenzione visiva prima ancora di imparare a leggere, così da ridurre l'impatto del disturbo. Peraltro è già stato dimostrato che la performance di lettura dei dislessici migliora dopo un training specifico per l'attenzione spaziale multisensoriale». Il bello è che il trattamento di riabilitazione potrebbe perfino rivelarsi divertente: diverse ricerche hanno infatti mostrato che le capacità di attenzione visiva migliorano con videogiochi d'azione.
di Alice Vigna

mercoledì 5 settembre 2012

SuperQuark 2011 - La dislessia


Un milione di italiani è dislessico. Cosa è la dislessia, come si riconosce e come si cura.


Dislessia e disturbi della comunicazione, una ricerca per riconoscerli nei neonati

Redattore Sociale del 03-09-2012

BOSISIO PARINI. L’Irccs Medea – La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Milano) ha avviato una ricerca sui segnali precoci dei disturbi della comunicazione e del linguaggio, indagando e confrontando le componenti ambientali (informazioni relative alla gravidanza, al parto, ai primi mesi di vita), il rischio genetico e i dati comportamentali e neurofisiologici in bambini molto piccoli. Lo studio verrà condotto su 50 neonati di 6 mesi, differenziati per la presenza o assenza di rischio familiare per disturbi della comunicazione indagati. Il reclutamento avverrà tramite il bacino di pazienti in carico presso l’Unità di Psicopatologia dello Sviluppo dell’Irccs Medea di Bosisio Parini (figli e fratelli dei pazienti) e con la collaborazione, in via di perfezionamento, con il Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Carate, Desio e Vimercate e dell’Ospedale Manzoni di Lecco.
Spiegano gli esperti dell’Istituto di ricerca in una nota che “gli studi più recenti mostrano che le abilità di elaborazione acustica e di orientamento dell’attenzione nello spazio, anche in bambini molto piccoli, sono indicative delle successive capacità di comunicazione, di linguaggio e di lettura. Un numero crescente di evidenze sperimentali ha dimostrato che i meccanismi di elaborazione acustica hanno un ruolo cruciale nello sviluppo di disturbi del linguaggio e dislessia evolutiva: i bambini con dislessia hanno infatti difficoltà nell’elaborazione di alcune caratteristiche dei suoni, come ampiezza, frequenza e durata”. Nel laboratorio statunitense (Rutgers University, New Jersey, USA), dove si sono formati i ricercatori del Medea che porteranno avanti il progetto in Italia, queste anomalie sono state individuate anche in neonati a rischio familiare per questi disturbi e sono risultate predittive delle abilità linguistiche in età prescolare e delle abilità di lettura in età scolare. Inoltre, proprio un’équipe di ricercatori del Medea ha appena dimostrato (Current Biology, aprile 2012) che i bambini con problemi di attenzione spaziale visiva, intesa come capacità di estrarre le informazioni rilevanti inibendo quelle irrilevanti, sono gli stessi che poi con grande probabilità svilupperanno la dislessia evolutiva. Altri studi hanno invece riscontrato anomalie nei meccanismi di orientamento spaziale nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, i quali prestano attenzione alle cose in modo peculiare, sono particolarmente attratti dai dettagli e sono suscettibili alla distrazione da parte di altri stimoli.
Spiega ancora la nota del centro Medea che “per una migliore comprensione di questi complessi fenomeni evolutivi, il reclutamento inizierà già durante la gravidanza: ai genitori in attesa della nascita del proprio figlio che vorranno partecipare verranno somministrati dei questionari che indagano gli eventi e le circostanze che potrebbero, in base ai dati della letteratura, avere un impatto sullo sviluppo del nascituro.

giovedì 30 agosto 2012

Dislessia, diagnosi veloce

Accordo raggiunto in conferenza stato-regioni sulle indicazioni per diagnosi e certificazioni della dislessia. «Non inizierà un altro anno scolastico nell'incertezza per le famiglie e per la scuola degli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento», sottolinea Giacomo Stella, docente di psicologia clinica all'università di Modena e Reggio Emilia e socio fondatore dell'associazione italiana dislessia (Aid). Quattro articoli, quelli dell'accordo stato-regioni, che stabiliscono in via definitiva e uniforme su tutto il territorio nazionale i criteri per stabilire la validità della diagnosi, per riconoscere le diagnosi non pubbliche e per semplificare il percorso della certificazione dei Dsa. Si stabilisce un modello di certificazione che potrà essere utilizzato da tutte le strutture pubbliche e accreditate.

lunedì 6 agosto 2012

D.S.A. - Linee giuda per il diritto allo studio

L’USR Piemonte ha pubblicato un interessantissimo documento sulle “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”.
Le Linee guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
Il documento presenta la descrizione dei Disturbi Specifici di Apprendimento, amplia alcuni concetti pedagogico-didattici ad essi connessi e illustra le modalità di valutazione per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA nelle istituzioni scolastiche e negli atenei.
Un capitolo è poi dedicato ai compiti e ai ruoli assunti dai diversi soggetti coinvolti nel processo di inclusione degli alunni e degli studenti con DSA: uffici scolastici regionali, istituzioni scolastiche (dirigenti, docenti, alunni e studenti), famiglie, atenei. L’ultimo, è dedicato alla formazione.
da politicaoggi.it

venerdì 3 agosto 2012

E' stato sancito in Conferenza Stato Regioni l'Accordo su "Indicazioni ...

MIUR - E' stato sancito in Conferenza Stato Regioni l'Accordo su "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento" con lo scopo principale di semplificare l'iter procedurale della certificazione di DSA, con particolare attenzione alla fase di ricezione della documentazione da parte delle scuole, nonché di rendere uniformi modalità e forme di attestazione della diagnosi su tutto il territorio nazionale.
E' stato predisposto per questa ragione un modello di certificazione che potrà essere utilizzato da tutte le strutture pubbliche e accreditate e potrà essere trasmesso, su richiesta della famiglia, per via telematica alla scuola, nel rispetto della normativa sulla privacy.
La trasmissione per via telematica consentirà di economizzare i costi e di tutelare maggiormente le norme sulla privacy rispetto alla procedura cartacea, essendo più protetto il percorso di invio e ricezione effettuato a cura di un responsabile del procedimento.
Il Miur ha per questo predisposto un sistema informatico di rilevazione delle certificazioni.
L'iter diagnostico inoltre non supererà i 6 mesi, a partire dalla richiesta della famiglia. Inoltre, è specificato che il percorso di diagnosi deve essere attivato "tempestivamente". Con ciò si è voluto tutelare il diritto delle famiglie ad avere una diagnosi in tempo utile per l'attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste dalla Legge 170/2010.
Vengono inoltre stabiliti i requisiti per l'accreditamento delle strutture abilitate al rilascio delle certificazioni.

venerdì 20 luglio 2012

Dislessia, un papà inventa il tablet per la scuola

Panorama del 19-07-2012
Marco è un papà che poco meno di un anno fa scopre di avere un figlio dislessico, ovvero affetto da un disturbo specifico dell'apprendimento (dsa). Non avendo dimestichezza con l'argomento, si mette a leggere, studiare, capire. E scopre che questo disturbo colpisce quattro bambini su cento nel mondo e che ancora se ne parla poco, soprattutto per la parte tecnologica e di software di supporto. Da qui, un'idea rivoluzionaria: realizzare un tablet, completo di hardware e software, a sostegno della dislessia disegnato per essere utilizzato fin dalla scuola primaria.
Questo padre racconta la sua bellissima storia a Panorama.it. “Dopo la scoperta della dislessia di mio figlio di nove anni, ho cercato di capire la situazione, con un approccio ingegneristico tipico del mio lavoro, e avere un quadro di quali strumenti potessero risultare utili ai bambini di tal genere – dice Marco Iannacone -. Il pc mi sembrava particolarmente complesso, così è nata l'idea del tablet che ha riscosso un tale entusiasmo da parte degli specialisti che lo seguivano da spingermi ad autofinanziarne lo sviluppo software, identificare un produttore hardware in modo da poter fornire una soluzione completa ad un prezzo ragionevole a tutte le famiglie che ne avessero avuto bisogno”.
Il tablet si chiama “Edi Touch" (“mi piaceva Edi, che è l'assistente di Archimede Pitagorico”, racconta Iannacone) ed è il primo tablet appositamente studiato per un uso scolastico. La sua interfaccia ed i principali programmi sono stati realizzati con il contributo di logopedisti e ricercatori universitari nell'ambito dei disturbi dell'apprendimento. “Un versatile ebook con sintesi vocale permette di leggere libri scolastici e di narrativa, la calcolatrice parlante rappresenta i calcoli nella modalità in colonna e la funzione del parental control offre all'insegnante e ai genitori la scelta di quali applicazioni siano accessibili al bambino”, aggiunge Iannacone -. Dopo una serie di beta test, partiremo con la prima disponibilità in alcune scuole primarie a settembre, in tempo per l'inizio della scuola”.
“Edi Touch” costa 350 euro, compreso di hardware e software. E tutto autofinanziato dall'ingegnere, che attende di concretizzare i tanti contatti avuti con ministeri, enti scientifici, associazioni di sostegno per ottenere un finanziamento al suo meritorio lavoro. Fino a quel momento, si va avanti con passione e con l'aiuto di tanti sviluppatori di hardware e applicazioni. Il tablet è acquistabile via internet sull'apposito sito creato da Iannacone, dove viene offerta la possibilità, a chi volesse, di partecipare ad un'attività di beta test al fine di perfezionare lo strumento prima della versione definitiva. Anche su web l'adesione è stata entusiasta con oltre 100 mila contatti da tutto il mondo in un paio di mesi, molti apprezzamenti su facebook, e twitter e centinaia di richieste di partecipazione alla beta. “Ricevo oltre 80 mail al giorno per informazioni sul tablet. A qualcuno che pensa che questo strumento possa sostituire il grande lavoro dei logopedisti e degli specialisti dico di desistere perchè il mio non è un prodotto “miracoloso” - dice il papà inventore -. Il mio obiettivo è di fornire uno strumento semplice che consenta ai bambini un accesso semplificato alle informazioni di cui hanno bisogno”.
La sperimentazione continua e un gruppetto di esperti (il mio “comitato scientifico” li definisce Iannacone) è al lavoro per migliorare le prestazioni del tablet. Intanto, il primo a godere dell'invenzione è suo figlio, che sta facendo un grande lavoro sulla parte riabilitativa, ma usa spesso il tablet. “Vorrebbe sempre usarlo perchè a quell'età è una grande scoperta, ma come tutti i dislessici non deve mai dimenticare l'aiuto offerto dagli insegnanti e dagli specialisti”, conclude il papà.
Tecnologia sì, ma sempre a sostegno del lavoro umano e delle tecniche tradizionali.
di Marino Petrelli

martedì 19 giugno 2012

Alunna dislessica promossa dal Tar, la scuola non ha attuato le strategie in modo tempestivo

red - Le scuole hanno l'obbligo di avviare una programmazione individualizzata ed in modo tempestivo in modo da consentire agli alunni con DSA, disturbi specifici di apprendimento, di raggiungere il successo scolastico. Una sentenza del Tar Lazio sancisce tale principio.
Il fatto è avvenuto presso un istituto gesuita della capitale, dove un'alunna non ammessa al secondo anno del liceo classico è stata "promossa d'ufficio" dal Tar. A quanto pare, la stesura di un piano didattico personalizzato per la ragazza, con disturbi spcifici di apprendimento, non è stato attuato se non a due mesi dalla fine dell'anno scolastico.
Troppo poco tempo, ha giudicato il Tar, per permettere alla ragazza di riceverne gli effetti positivi, quindi va ammessa all'anno successivo.

Circolare per i soci - Appuntamento per il 21.6.2012

Si comunica che il giorrno 21 giugno 2012 alle ore 16.30 presso il Centro Polifunzionale di S. Giorgio a Cremano ci sarà un incontro per la costituzione del nuovo Direttivo e l'elezione del nuovo Presidente.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i genitori e gli amici che mi sono stati vicini in questo breve ma intenso percorso.
Con affetto
Il Presidente
Bruno D'Acunzo

venerdì 15 giugno 2012

ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEGLI STUDI SUPERIORI: NOVITA' PER GLI ALLIEVI CON DSA

 
mani di bambini che giocano con lettere giocattoloPreviste misure compensative per gli allievi che abbiano seguito percorsi ordinari e prove differenziate per chi accede alla sola attestazione

L'Ordinanza del MIUR n. 41/12 dell'11 Maggio scorso ha definito i criteri degli Esami di Stato conclusivi degli studi superiori. Il documento non presenta particolari novità per gli allievi disabili, ma vi è un intero articolo (17 bis) dedicato agli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA).

PROVE DIFFERENZIATE E PROVE EQUIPOLLENTI - Gli allievi con certificazione di disabilità, che abbiano seguito un Piano Educativo Individualizzato (PEI), sono valutati in base ad esso, come previsto dall'
Ordinanza ministeriale n. 90/01. Sono perciò ammessi a sostenere gli esami su prove differenziate, finalizzate esclusivamente al rilascio dell'attestazione, come indicato dal DPR n. 323/98.
La commissione d'esame, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, predispone invece prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati, se si ritiene che il candidato abbia raggiunto una preparazione idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell'esame. E' previsto in questo caso  l'utilizzo di ausili, mezzi tecnici o modi diversi, o lo sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti. Anche gli allievi con DSA che, in base al
DM n.5669/11, abbiano seguito un percorso didattico differenziato, sono valutati in base ad esso. Sono cioè ammessi a sostenere gli esami di Stato su prove differenziate, finalizzate esclusivamente al rilascio dell'attestazione, come previsto dal citato DPR 323/98.

LE NOVITA' PER GLI ALLIEVI CON DSA - La Commissione d'esame terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive degli allievi con DSA, in particolare le modalità didattiche e le forme di valutazione per i percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Le commissioni dovranno predisporre adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali.
I candidati potranno utilizzare strumenti compensativi, dispositivi per l'ascolto dei testi della prova registrati in formati mp3 o potranno usufruire delle presenza di un lettore. Per i candidati che utilizzeranno la sintesi vocale, la Commissione provvederà alla trascrizione del testo su supporto informatico. Saranno consentiti tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte e vi sarà un'attenzione particolare alla predisposizione delle prove per l'accertamento delle competenze nella lingua straniera. Al candidato potrà essere consentita l'utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici.
Per i candidati con DSA che abbiano seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di prova scritta, dovrà sottoporre i candidati a prova orale, sostitutiva di quella scritta.