A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

venerdì 3 giugno 2011

Viola... l'arte che colma tutte le sue paure

Per molti queste giornate sono momenti di riposo, di distensione ma per noi è il momento giusto per far riflettere su piccole grandi cose. Riporto una mail di una giovane laureanda, che per motivi di privacy, chiameremo Viola.
E' la storia, di tanti, sensazioni che pochi comprendono, riporto solo uno stralcio, ma serve e deve essere utile per far capire con quale forza di volontà, sacrificio, perseveranza devono convivere i D.S.A.

… Buongiorno sono Viola sono una artista mi occupo di pittura, e sono dislessica, ho avuto molti problemi nel mio lavoro a causa di una visione distorta dell'immagine causata dalla dislessia nella lettura…
… La mia storia è superata, ho ancora dei piccoli problemi, ma studi approfonditi nel mondo dell'arte e della psicologia, effettuando degli approfondimenti con letture di libri mi ha permesso di scoprire come sfruttare il mio problema attraverso l'uso dell'arte, ho subito rimproveri da insegnanti inesperti accusandomi di essere svogliata a scuola, da grande sono andata da un  medico neuropsicologo che mi ha analizzata dichiarando che la mia dislessia sembra molto nascosta, la mi intelligenza da bambina curiosa ha cercato dei metodi per superla senza  aiuto, anche se ogni tanto si manifesta, ho la dislessia nella lettura dell'immagine e nella scrittura, ho  dovuto studiare il doppio degli altri per arrivare all'università. Attualmente studio arti visive  pittoriche all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Ho addirittura imparato a riconoscere i dislessici come me...

Questa testimonianza debba essere da sprono per tanti ragazzi/e che si sentono abbandonati e ingiustamente condannati.
Mai darsi dei limiti.

mercoledì 1 giugno 2011

SCUOLA/ Ricchi, colti, snob: stanno in Centro Italia e non vogliono farsi valutare

SCUOLA/ Ricchi, colti, snob: stanno in Centro Italia e non vogliono farsi valutare 
In Italia, l’attenzione relativa alle analisi della differenziazioni territoriali, sia per quanto riguarda le prove Pisa sia per quanto riguarda le prove Invalsi, si è concentrata sui risultati del Sud. Non si è finora gettato l’occhio sui risultati del Centro Italia, che si sono sempre collocati in Pisa intorno alla media Ocse, dunque a metà fra Nord e Sud.
Questa “disattenzione” si deve anche al fatto che nelle tornate del 2003 e del 2006 di Ocse-Pisa, quando le regioni partecipavano con soldi propri, nessuna regione del Centro si è mai fatta avanti, ad eccezione della Toscana nel 2003. Solo che, dopo i risultati non esaltanti, al di sotto, anche se non di molto, della media Ocse, questa regione si ritirò e fu l’unica a farlo. Tutte le altre - Marche, Abruzzo, Molise, Umbria ed anche Lazio con la capitale - sono state scovate solo con l’edizione 2009 delle prove Ocse-Pisa, quando sono state reclutate d’ufficio, essendo stato fatto il campionamento su base regionale, non di macroarea, sia per ragioni di risparmio sia per avere dati omogenei ed attendibili.
Ma perché dunque interessarsi al Centro che, come dice il nome, sta “acquattato” tra le altre due parti di Italia, che invece sono sempre sotto tiro e sotto osservazione?
Rispondendo in soldoni: se c’è un accordo fra i ricercatori che si occupano di questi argomenti, esso concerne il fatto che lo status economico-sociale delle famiglie e dei territori ha una grande influenza sui risultati. Non unica, perché, come ha sottolineato il Rapporto internazionale Pisa 2009, ci sono Paesi meno ricchi che sopravanzano, per sapienza dei quindicenni, i più affluenti. Però, all’interno dei Paesi e fra le scuole, purtroppo, se c’è un predittore del livello degli apprendimenti, questo è non tanto il reddito - che in queste indagini non si può rilevare - quanto il titolo di studio dei genitori, il prestigio del loro lavoro, i consumi culturali nel contesto abitativo della famiglia, quello che viene chiamato in sigla Escs e che viene definito attraverso i “Questionari di accompagnamento” delle indagini, compilati da studenti e genitori.  

lunedì 30 maggio 2011

Oggi mio figlio (seconda media) torna a casa piangendo per aver preso un 3+ al compito a sorpresa..



Purtroppo, e mi dispiace dirlo, per me il comportamento della mamma è stato fin troppo signorile, ma non è sufficiente. Bisognava subito mettere al corrente il Dirigente e chiedere l'annullamento della prova. "L'Insegnate" ha leso il rispetto del ragazzo e questo non è ammissibile e tollerabile. La referente del collegio di classe avrebbe dovuto informarla e anche la segreteria che che le ha confermato l'incarico per la supplenza. Il dirigente ne è responsabile e deve provvedere ufficialmente a scusarsi con il ragazzo e la famiglia rimediando al danno fatto dalla sua insegnante.
Scrive la mamma... 

... Ho provveduto a scrivere la seguente lettera alla cara, preparatissima e informata "dipendente statale addetta all'insegnamento"

Gentile Professoressa d'Inglese (la predo fornirmi il suo nominativo),
La informo che mio figlio Matteo è affetto da DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento) come da certificazione rilasciata dalla ASL e protocollata alla segreteria d'Istituto.
La informo che la legge 169 30/10/08 (DL 137/08 Gelmini) prevede che nella valutazione di studenti DSA gli insegnanti DEVONO tener conto di questa "disabilità" (e un 3+ al compito dimostra la non applicazione di detta legge) oltre ad adottare idonee strategie d'apprendimento e attenersi al PEP (Piano Educativo Personalizzato).
Ricordo inoltre la legge 170/2010 in vigore dal 2/11/10, Legge sulla Dislessia.
Confesso che sono stanca di dover ripetere sempre le stesse cose istruendo insegnanti disinformati e increduli, pertanto provvederò ad informare la Dirigente Scolastica del suo comportamento. Qualora continuasse a disattendere le normative in vigore nel nostro Stato verrà informato l'Ufficio Ispezioni del MIUR Toscana.

Una Mamma. - post tratto da facebook Disturbi Apprendimento Scolastico:Aggiornamento & Risorse

Sorpresa all'esame delle medie - Si aggiunge una nuova prova scritta

Obbligatoria anche per la seconda lingua.

La decisione a 20 giorni dal test

Scuola
Sorpresa all'esame delle medie
Si aggiunge una nuova prova scritta
Obbligatoria anche per la seconda lingua.
La decisione a 20 giorni dal test
ROMA - La notizia non farà piacere ai ragazzi che si preparano al ripassone finale degli ultimi giorni. Ma quest'anno, a sorpresa, l'esame di terza media avrà una prova scritta in più. Finora quelle obbligatorie erano quattro: italiano, inglese, matematica, più il test Invalsi, uguale per tutte le scuole. Adesso ci sarà anche lo scritto per la seconda lingua straniera, francese, spagnolo o tedesco a seconda dei casi. La novità arriva in zona Cesarini ed è contenuta nella circolare che il ministero dell'Istruzione ha appena inviato a tutti i presidi per spiegare nel dettaglio le modalità dell'esame.
La seconda lingua straniera è arrivata nelle nostre scuole medie nel 2004. Ma finora sono stati i singoli consigli dei docenti a decidere cosa fare al momento dell'esame: in molti, anche per non caricare troppo gli studenti, sceglievano di non fare una prova scritta di francese, spagnolo o tedesco ma limitarsi a qualche domanda durante l'orale. Alcune scuole sceglievano uno scritto unico (e quindi un voto unico) per le due lingue mentre altre ancora, specie in caso di «consolidate esperienze di bilinguismo», optavano per i due scritti separati. È proprio quest'ultima possibilità che adesso diventa obbligatoria per tutti. «Poiché l'insegnamento della seconda lingua è giunto ormai a sistema in modo generalizzato e consolidato - si legge nella circolare - la fase transitoria è da ritenersi superata». Niente libertà di scelta, dunque. Per gli scritti, il ministero «ravvede l'opportunità che il collegio dei docenti preveda anche per la seconda lingua straniera un'autonoma valutazione all'interno dell'esame al fine di garantire, come nelle intenzioni originarie del legislatore, pari dignità ai due insegnamenti». Due prove separate, due voti diversi che faranno media nel giudizio finale.
Alle scuole resta da decidere solo il quando: saranno le commissioni a stabilire se mettere le due prove di lingua straniera nello stesso giorno, una dopo l'altra, oppure se farle svolgere in due giorni diversi. In ogni caso, ripete la circolare a scanso di equivoci, i due scritti si devono «svolgere separatamente ed essere oggetto di autonoma valutazione». È vero che quello di terza media è un esame «fatto in casa»: ad eccezione del test Invalsi, le tracce non arrivano dal ministero ma sono scelte dagli stessi insegnanti che hanno seguito i ragazzi durante tutto l'anno. Saranno loro, dunque, a calibrare la difficoltà di questa nuova prova ed anche a scegliere il metro di giudizio da adottare. Ma resta il fatto che l'annuncio arriva a pochi giorni dall'ora X e aggiunge un altro scritto ad un esame accusato di essere già troppo articolato e che, anche per questo, l'anno prossimo dovrebbe cambiare
Quasi prevedendo i possibili effetti, la circolare del ministero sottolinea un altro punto. Il voto finale dell'esame viene calcolato facendo la media delle singole prove scritte, dell'orale e del giudizio di ammissione. Ma in alcune scuole si usa la cosiddetta media ponderata, dando una peso diverso ai singoli voti a seconda dell'importanza della materia. La sorpresa potrebbe essere neutralizzata attribuendo un peso più basso a questa prova sbucata all'ultimo minuto? Niente affatto: «Per media dei voti - si legge ancora nel documento - deve intendersi la media aritmetica, in quanto la volontà del legislatore è stata quella di attribuire a tutte le prove d'esame uguale peso. Si esclude pertanto ogni possibilità di ricorrere alla media ponderata». Una prova in più, dunque, e importante come tutte le altre.
Lorenzo Salvia