A.A.A. - D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

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giovedì 5 maggio 2011

Prove INVALSI: Lettera di una mamma di un bambino dislessico


Questa è la lettera di Laura, mamma di un bambino dislessico che ci fa capire le contraddizioni che vi sono in Italia nel settore dell’Istruzione. In particolare mi riferisco alle prove INVALSI, ovvero prove di valutazione di matematica e italiano che vengono somministrate contemporaneamente in tutta Italia per permettere la valutazione statistiche dei livelli scolastici raggiunti.
“Mentre il MIUR sbandiera il protocollo di intesa a favore degli alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento come la dislessia) e mentre è in discussione alla Camera una legge nazionale di tutela, succede che l’Invalsi, emanazione del MIUR, nega agli alunni DSA l’utilizzo degli strumenti compensativi nel corso delle prove di valutazione (SNV) per le classi 2a e 5a elementare (6 e 11 maggio) e 1a media (13 maggio). Gli strumenti compensativi, tra cui il computer, già previsti per legge dal DPR 122, consentono ai bambini dislessici di bypassare le difficoltà di lettura e scrittura per poter eseguire i compiti, seguire le attività scolastiche, studiare e apprendere, alla pari con i compagni.

Mio figlio, 11 anni, dislessico-disgrafico e intelligente, utilizza normalmente anche a scuola il PC per leggere e scrivere ed ha un ottimo rendimento scolastico. Nelle esercitazioni effettuate sulle prove Invalsi dell’anno scorso ha ottenuto risultati buoni ed in alcuni casi ottimi.
Perché dovrei sottoporlo alla frustrazione di affrontare una prova ufficiale senza gli strumenti che utilizza abitualmente e ai quali ha diritto? Perché dovrei mettere a repentaglio la sua autostima così faticosamente acquisita? Perché dovrei calpestare il percorso di autonomia costato anni di intenso lavoro? A chi giova la crudeltà di farlo sentire “nudo”, profondamente inadeguato, incapace di agire, assolutamente solo di fronte alle sue difficoltà?
Il fatto che tali prove non vengano valutate individualmente è consolazione di poco conto poiché sicuramente mio figlio investirà tutto se stesso nell’affrontarle al meglio.
Ma l’Invalsi non ha voluto tenere in considerazioni tali aspetti, nonostante l’invito da parte dell’Associazione Italiana Dislessia riguardo alla modifica della nota in questione.
Il triste risultato è che, come me, moltissimi genitori opteranno per il male minore tenendo a casa i propri figli dsa, ASSENTI per DRITTI NEGATI.
Invito l’Invalsi a verificarne la percentuale e a darne pubblica comunicazione. Il dato sarà sicuramente superiore alla media degli assenti, segno indiscutibile dell’insuccesso formativo ed educativo di un ente il cui obiettivo è quello di valutare la qualità della scuola italiana. Un paradosso all’italiana, ma in questo caso a danno di bambini indifesi.”
La lettera è stata scritta da Laura, mamma di un bambino dislessico.
Ma per queste prove Invalsi invece NO: non possono usare il computer né un lettore esterno…solo ed esclusivamente carta e penna poiché dovranno svolgere i test “come tutti gli altri” (nota Invalsi del 15/4). Inoltre la loro prova sarà tenuta a parte e non rientrerà nella media. Quindi oltre al danno anche la beffa, una beffa che odora di emarginazione.

Primo Convegno dell'Associazione D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

DISLESSIA
COME CONOSCERLA, COME AFFRONTARLA
Un percorso tra famiglie, scuole ed istituzioni
19 maggio 2011
Bibioteca di
Villa Bruno - San Giorgio a Cremano

La dislessia:test per la valutazione e strumenti di tortura

Tratto dal blog cena da mamma di

disl.jpg
Fosto
Prisi
Vugherzo
Binamba
Tambilina
Stoso
Vorca
Serdo
Lanfo
Gnufo
Gnoba
No, non sono impazzita, questa è solo una piccola parte di una lista di non parole che facciamo leggere ai nostri bambini per capire se sono dislessici o meno, in fase di valutazione.
Talvolta, quando sento le vocine tremanti ed incerte dei bambini che tentano di leggere questa diabolica lista, mi sento una torturatrice, ma questo esercizio ci permette di capire se il bambino è in grado di leggere effettivamente ciò che gli viene proposto, senza anticipare, nè inventare parole che già conosce.
Molto spesso i bambini dislessici vivono una grande fatica ed una violenta frustrazione nel leggere un testo qualunque, e per evitare di sperimentare troppo dolore, leggono le prime due letterine (la sillaba iniziale)e poi anticipano, ad esempio leggono "la" e pronunciano "latte", quando magari nel testo c'era scritto "lavare".
A tale proposito viene somministrata questa batteria specifica che consta di una serie di altre prove che servono ad avere un quadro completo su tutto l'ambito della letto-scrittura.
E' incredibile quanti bambini con quoziente intellettivo anche molto elevato, soffrano di questo disturbo, particolarmente invalidante per il "benessere" scolastico ed emotivo del piccolo.
Personalmente ho visti bambini cadere nel panico più assoluto di fronte ad una lettura davanti alla classe, oppure bambini in lacrime per non aver capito nulla di un brano letto già tre volte.
La presentazione di strumenti compensativi, che sostengano gli apprendimenti di questi bambini, è assolutamente indispensabile, sia a scuola che a casa, così come una stretta e proficua relazione fra le varie agenzie di riferimento del bambino.
Ovviamente, sarà necessario supportare i piccoli pazienti, con un programma logopedico adeguato e conforme alle caratteristiche specifiche di ognuno di loro, e soprattutto, incappare nella giusta logopedista, che sappia scegliere con accurattezza, i vari strumenti di tortura, utili ad una corretta valutazione del problema.
Non li reputate strumenti di tortura?provate voi a leggere "tagnidro" tutto d'un fiato.

lunedì 2 maggio 2011

Primo Convegno dell'Associazione D.S.A. - Dislessia, un limite da superare

DISLESSIA
COME CONOSCERLA, COME AFFRONTARLA
Un percorso tra famiglie, scuole ed istituzioni
19 maggio 2011
Bibioteca di
Villa Bruno - San Giorgio a Cremano

domenica 1 maggio 2011

Cobas Scuola, "far fallire prova Invalsi"

Secondo i Cobas Scuola, prove Invalsi costituiscono " un tentativo di dividere la categoria in tre segmenti salariali", perchè rappresenterebbe "uno dei criteri di base per la differenziazione salariale del personale della scuola."

I Cobas hanno proclamato  dal 10 al 13 Maggio  i giorni  DELL’ INDIGNAZIONE, invitando i colleghi a non prestare le  proprie ore di docenza per i quiz INVALSI. "Stiamo facendo assemblee e convegni CESP ovunque possibile, proprio per spiegare le ragioni della nostra contrarietà ai quiz INVALSI".

Dal 10 al 13  maggio nella scuola italiana  si svolgeranno le prove INVALSI, ente di ricerca che effettua verifiche periodiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e, in particolare, gestisce il Sistema nazionale di valutazione (Snv). Annualmente, predispone i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, per verificare i livelli generali e specifici di apprendimento degli studenti della scuola primaria e delle scuole superiori
I Cobas  hanno gia’ da tempo espresso contrarietà a queste prove, "perché esse, secondo l’esplicito pronunciamento del Ministro Gelmini e di Brunetta dovrebbero rappresentare uno dei criteri di base per la differenziazione salariale del personale della scuola." Inoltre, per i Cobas è "un grave tentativo di spaccare la categoria", e parlano di della "previsione di un taglio ancora piu’ pesante degli organici".
I Cobas Scuola hanno come obiettivo quelo di convincere i colleghi insegnanti a "non partecipare a tali attività, poiché  esse non sono obbligatorie, al contrario di ciò che affermano molti dirigenti scolastici".
In una nota stampa, scrivono "far fallire le prove INVALSI quindi significa far fallire il tentativo di dividere la categoria in almeno tre segmenti salariali, con dolorosissime conseguenze, sia sul piano salariale, che della dignità della professione docente". 
I Cobas hanno proclamato  dal 10 al 13 Maggio  i giorni  DELL’ INDIGNAZIONE, invitando i colleghi a non prestare le  proprie ore di docenza per i quiz INVALSI. "Stiamo facendo assemblee e convegni CESP ovunque possibile, proprio per spiegare le ragioni della nostra contrarietà ai quiz INVALSI".